CULTURA E STORIA
Gli abitanti dei Paesi Bassi dovettero lottare fin dall'antichità contro le acque che minacciavano le loro terre, costruendo barriere artificiali per evitare le alluvioni.
Questi problemi furono affrontati insieme dalla popolazione che sviluppò un forte spirito nazionale.
Nel I secolo a.C. i soldati romani di Giulio Cesare conquistarono la maggior parte del territorio, allora abitato da tribù celtiche e dai frisoni.
Dopo la caduta dell'impero i frisoni riuscirono a mantenere i loro possedimenti, mentre i sassoni occuparono la parte orientale della regione, e i franchi l'area occidentale e meridionale.
Nel XV e nel XVI secolo i Paesi Bassi furono contesi tra Spagna, Francia e Austria.
Solo al termine della guerra dei Trent'anni (1648) riconquistarono l'indipendenza, fondando la Repubblica delle Province Unite.
Si aprì per i Paesi Bassi un periodo di incredibile prosperità. Si svilupparono non solo l’economia, ma anche la scienza, la letteratura, l’arte e la pittura.
L’imponente flotta olandese della “Verenigde Oostindische Compagnie”, rappresentò per 200 anni la più grande flotta del mondo e Amsterdam era il principale centro mercantile europeo. Nel XVIII il potere economico e politico dei Paesi Bassi iniziò a declinare, a causa dell'inarrestabile crescita di Inghilterra e Francia.
Napoleone nel 1806 conquistò e sottomise il paese alla Francia, mentre tutti i possedimenti coloniali olandesi in America caddero in mano inglese.
Nel 1815 il congresso di Vienna ristabilì l'indipendenza del regno dei Paesi Bassi.
Seguì un periodo abbastanza stabile dal punto di vista politico, fino allo scoppio della seconda guerra mondiale.
I Paesi Bassi si dichiararono neutrali ma furono comunque invasi, nel 1940, dalle forze della Germania nazista, che costrinsero la regina Guglielmina all'esilio.
Gli anni del dopoguerra furono dominati dagli sforzi operati per la ricostruzione e per la ricrescita economica.
Oggi il paese è uno dei più prosperi d'Europa. La Regina Beatrice, la cui effigie compare sulle monete, rappresenta la casa regnante.
Questi problemi furono affrontati insieme dalla popolazione che sviluppò un forte spirito nazionale.
Nel I secolo a.C. i soldati romani di Giulio Cesare conquistarono la maggior parte del territorio, allora abitato da tribù celtiche e dai frisoni.
Dopo la caduta dell'impero i frisoni riuscirono a mantenere i loro possedimenti, mentre i sassoni occuparono la parte orientale della regione, e i franchi l'area occidentale e meridionale.
Nel XV e nel XVI secolo i Paesi Bassi furono contesi tra Spagna, Francia e Austria.
Solo al termine della guerra dei Trent'anni (1648) riconquistarono l'indipendenza, fondando la Repubblica delle Province Unite.
Si aprì per i Paesi Bassi un periodo di incredibile prosperità. Si svilupparono non solo l’economia, ma anche la scienza, la letteratura, l’arte e la pittura.
L’imponente flotta olandese della “Verenigde Oostindische Compagnie”, rappresentò per 200 anni la più grande flotta del mondo e Amsterdam era il principale centro mercantile europeo. Nel XVIII il potere economico e politico dei Paesi Bassi iniziò a declinare, a causa dell'inarrestabile crescita di Inghilterra e Francia.
Napoleone nel 1806 conquistò e sottomise il paese alla Francia, mentre tutti i possedimenti coloniali olandesi in America caddero in mano inglese.
Nel 1815 il congresso di Vienna ristabilì l'indipendenza del regno dei Paesi Bassi.
Seguì un periodo abbastanza stabile dal punto di vista politico, fino allo scoppio della seconda guerra mondiale.
I Paesi Bassi si dichiararono neutrali ma furono comunque invasi, nel 1940, dalle forze della Germania nazista, che costrinsero la regina Guglielmina all'esilio.
Gli anni del dopoguerra furono dominati dagli sforzi operati per la ricostruzione e per la ricrescita economica.
Oggi il paese è uno dei più prosperi d'Europa. La Regina Beatrice, la cui effigie compare sulle monete, rappresenta la casa regnante.